15 settembre 2010

La Salinella di Sellia

L'etichetta dell'Acqua della Sila, made in Selly

La Calabria che non ti aspetti. Quella che per certi versi rimane ancora nascosta. Che ti sorprende quando all’improvviso tira fuori una delle sue gemme. È il caso della Salinella di Sellia. L’Acqua della Sila. Così veniva chiamata. Conosciuta fin dai tempi dei Romani e imbottigliata l’ultima volta nel 1938 per volere dell'Autorità Sanitaria Militare, che ne aveva fatto esplicita richiesta dopo il fallimento della società che ne curava anche la commercializzazione. Fino in Germania. Fino in America. Poi una frana nel 1949 fece calare il sipario su quest'acqua che “fa onore alla nostra Italia”, scriveva il dottor Antonio Lazzaroni il 9 marzo 1925. Oggi quest’acqua medica potrebbe risorgere. La giunta guidata da Davide Zicchinella ha rispolverato le carte e la storia. E ha presentato un progetto alla Regione Calabria. Già finanziato dal dipartimento alle Attività produttive attende uno studio di fattibilità. “Già, che cosa ci possiamo fare? Quali le proprietà che ancora conserva? E come, soprattutto, potrà essere utilizzata? Questo il nostro interesse.” Si chiede e motiva Salvatore Rotella, il vicesindaco.
Il primo studioso a parlarne fu Donato Antonio De Marinis, del Regno di Napoli. Incaricato di relazionare sui danni provocati dal terremoto del 5 novembre 1659 nella Provincia di Calabria, così si espresse: “Da Soveria salendo più suso nel monte degli Appennini e declinando sempre verso grecolevante, lì sorge Sellia, tre miglia distante. E' celebre questa terra per una famosa sorgente di acqua salsa, donde si trae copia grandissima di un sale che ha i caratteri del mirabile,ed è quasi l’istesso del vero della fontana di Epsom in Inghilterra e se fa grand'uso in medicina”. E del sale inglese tutti sanno. Tutti ne parlano. Il cosiddetto sale di Epsom. Usato come lassativo fin dall’antichità. Elimina i calcoli al fegato e migliora la digestione. Ha un commercio mondiale, adesso. Loro sì, gli inglesi, che ci tengono a preservare le loro ricchezze.
Nel 1915 il boom della salinella di Sellia. Il professor Gouthier, ordinario di Idrologia presso la R. Università di Napoli, vi riscontrò delle notevoli qualità salutari con effetti purgativi e decongestionanti, e la indicò come naturale rimedio contro l'obesità, nonché efficace per il buon funzionamento del metabolismo. Studi confermati successivamente anche da Pier Carlo Federici dell'Università di Parma. Nel 1925 il ministero dell’Interno, considerate le sue pregevoli proprietà benefiche, ne autorizzò la vendita, in Italia e all'estero, con il nome di "Acqua Sila", come acqua minerale, naturale, purgativa, nazionale.
Sulle bottiglie era riportata una dettagliatissima etichetta su cui campeggiava il nome: Sila, sorgente scenìa. A sinistra i risultati delle analisi chimico-fisiche eseguite dal professor Gouthier. Nella parte centrale i consigli su come usarla:
- da prendere a digiuno nella dose di 80-1 50 gr. per adulti, da ridurre a 1/2 o a 1/3 nei bambini, come ottimo purgante;
- sciacquarsi la bocca sia prima che dopo l'uso dell'acqua Sila per evitare la secchezza delle mucose;
- utilizzare il contenuto della bottiglia per tre purganti, al massimo due, solo eccezionalmente in quantità superiori.
Nella parte destra alcuni giudizi rilasciati da insigni medici italiani dell’epoca. Tra cui:
“L'acqua purgativa Sila è tra le congeneri una delle più efficaci e delle più tollerate. Non provoca irritazione del tenue, ne tenesmo. Agisce blandamente, prontamente, sicuramente. E’ perciò raccomandatissima anche nella pratica pediatrica. 18 marzo 1923, Prot. Dott. Leone Maestro.
"Ho usato in pratica la vostra acqua Sila e ho riscontrato un eccellente purgante che fa onore alla nostra Italia”. 9 marzo 1925, Dott. Lazzeroni Antonio.
"Faccio personalmente uso dell'acqua purgativa Sila e ne sono più che soddisfatto”. 19 marzo 1925, Comm. Dott. Luigi Mauri.
"Ho adoperato con eccellente risultato l'Acqua purgativa Sila. Ha il grande merito di essere ben tollerata e non da dolori e la raccomando vivamente ai miei clienti tanto più essendo italiana."
4 marzo 1925, Dott. Francesco Leoni.
"Da anni prescrivo largamente alla mia clientela privata l'acqua naturale purgativa Italiana Sila che mi ha dato i migliori risultati sia come decongestionante del circolo enterico, sia per la sua azione specifica sulle vie biliari”. 20 marzo 1925 Cav. Dott. Augusto Watting.
Dopo la frana del 1949 ci mise mani il consorzio di Bonifica nel 1994. Fu come affidare il restauro di un negozio di porcellana ad un elefante. Non riuscirono a captare le falde acquifere a regola d’arte, si dice così. E, cosa ancora più mostruosa, imbottirono di cemento armato la sorgente deturpando il valore paesaggistico della vallone che neanche gli antichi Romani si sognarono di toccare.
Oggi l’interesse e la sensibilità sono quelli giusti. Manca lo studio di fattibilità. E poi, forse, potremmo dire, come Lazzaroni, che la Salinella di Sellia di Catanzaro fa onore non solo alla Calabria, ma all’Italia intera.

L'interno della sorgente, con drenaggio sullo sfondo 

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Sellia puru a salinella tena...allora è vera ca ci sarà a vendetta !!!

michino caronte ha detto...

questa Sellia che si è fatta onore da sempre, questa Sellia che rispolvera vecchie notizie di ruberie fatte a loro danno, da chi? da un paesino sorto proprio dai suoi tentacoli, paesino chiamato
con la parte iniziale e aggiunto per le vicinanze del mare..Sellia Marina, ma parliamo di questa preziosa acqua"miracolosa" ai tempi passati, ci auguriamo che si possa trovare ancora la falda acquifera.che ritorna sulle tavole di tutto il mondo compreso il tentacolo di Sellia Marina, e se la distribuzione e vendita verisse realizzata nella piazzetta vicino al mare...prprio dove adesso è ubicato il Peter Pan..vendita assicurata nei locali dei lidi, prezzi vantaggiosi all'amministrazione Amelio..vantaggiosa a titolo di "omaggio" del vero e autentico Sellia, essendo il vero proprietario beviamoci sopra gentilissimo dottor Grimaldi, brindando con "l'acqua Sila".

francesca ha detto...

mi piace, mi piace, mi piace, mi piace...vi immaginate l'acqua che viene venduta nei locali di
Sellia Marina, ricavata dalle sorgente della vera e unica Sellia,e se farebbero dei locali nella proprietà che dopo 50 anni lo stato ha capito che il terreno è stato sempre suo, e non del comune di Sellia Marina.....e bagnatevi la gola...

luca ha detto...

si mormora, che alcuni imprenditori di Sellia Marina si stanno facendo avanti, per comprare l'area che è ritornata a Sellia Superiore, un paesino di poche anime ma quando organizza qualcosa riesce a raccogliere più di 6000 anime...
figuriamoci se ritorna a uscire la falda dell'acqua? io ci credo e voi?.....
si potrebbe veramente fare una vendita in piazzetta.

Anonimo ha detto...

CI SONO DELLE ETIMOLOGIE CHE ATTRIBUISCONO IL NOME SELLIA DERIVANTE DA SALE SALINELLA, QUINDI IL NOME SELLIA SELLIA MARINA POTREBERO DERIVARE DA QUESTA ACQUA

Admin ha detto...

Oggigiorno l'acqua della Salinella non sara' molto appetibile per palati abituati ad altro ma se si scopre la falda acquifera e se tutto andra' come dovrebbe andare, altro che Sale di Epsom!
Ve le immaginate le Acque Termali Scinia (o Salinella), sognare non costa nulla e sapete perche'? La maggioranza delle persone necessitano di magnesio che e' molto importante per il corpo umano, muscoli, impulsi elettrici, produzione di energia, eliminazione delle tossine, ecc.
La mancanza di magnesio puo' causare malattie cardiovascolari, ictus, osteoporosi, artrite, malattie digestive e malattie collegate allo stress e molte altre.
Incrociamo le dita e pregate Dio, San Nicola, ma se lo credete opportuno anche Atena Pallade.
Sellia con le Terme e lo sbocco a mare?
Sognare non costa nulla.
Admin
http://sellia.forumotion.net

Anonimo ha detto...

è proprio così la salinella di scenia è la cosa più importante di sellia dopo le persone,bisognerebbe comunque avere rispetto per quella sorgente in quanto potrebbe essere fonte di richezza ed io dico anche di salute.-permettetemi un consiglio - METTETE UNA INSEGNA SULLA STRADA PROVINCIALE che indica, ricorda e magari fà conoscere la sorgente a chi non l'ha mai sentita nominare.-