1 novembre 2010

Belcastro - Petronà, la "provinciale" infinita

La prima pietra fu posata nel 1999. L’ultima promessa di fine dei lavori risale al mese di ottobre 2008. La strada provinciale Belcastro – Petronà, l’incompiuta dei due mondi, quello di Michele Traversa e di Wanda Ferro, i due solidi presidenti in forza Alleanza nazionale, della Provincia di Catanzaro, ora Pdl. Nota dolente per tempestività ed estetica. 
Un mostro che non ha pari in tutto il territorio provinciale. Una barca di soldi buttati sul promontorio che dà al Marchesato. Un panorama mozzafiato sfigurato da placche di cemento e ponti mai finiti. Centinaia le segnalazioni dei cittadini. Decine quelle dei sindaci interessati. Sorde le orecchie dell’Ente intermedio. Stridula quella del parroco di Petronà, don Giorgio Rigoni, che ha anche scritto negli anni passati a Michele Traversa in persona. “Lei con i responsabili state forse aspettando il morto? - ha domandato – Arriverà! E che dire di quell’obbrobrio che ha deturpato il paesaggio senza risolvere un bel niente? Penso che con gli stessi soldi si sarebbe potuto sistemare tutta la strada”. E’ dell’11 maggio 2004. Pronta la risposta di Francesco Marvaso, dirigente del settore Viabilità nel catanzarese, “Per ciò che riguarda l’intervento non completato nel tratto tra Belcastro e Petronà, nel piano del 2005 se ne è inserito il completamento con 850 mila euro e nello stesso piano è stato inserito altro progetto di 800 mila euro per la sistemazione definitiva della strada da lei citata”. Poi non se ne fece più nulla. La cronaca salta all’anno 2007, quando, dal settore Viabilità, bandirono un altro progetto, più ampio di quello precedente. Due corsie di 3,25 metri ciascuna e costeggiate da una banchina e da una cunetta della stessa misura, un metro. Nonché opere di protezione della sovrastante scarpata. Una rete metallica a doppia torsione e sostenuta da funi di acciaio sul costone del lato di Petronà. Importo: 650 mila euro. La ditta che si aggiudicò i lavori: la “Salerno Angelo Raffaele Costruzioni” di Serra San Bruno. Tempo: 200 giorni. Ottobre 2008, quindi. 
Siamo alla fine del 2010. Solo un cartello di lavori in corso e un obbligo a non superare il 30 km all’ora. Il pericolo è reale. Si può cadere di sotto.

3 commenti:

domenico ha detto...

allora quando si dice- Salerno Reggio Calabria
dici tutto.
un bellissimo esempio...

Anonimo ha detto...

Noi a zagarise abbiamo sognato una strada che ci portasse a catanzaro in 15-20 min (5-6 km da costruire) invece si sono mangiati tutti i soldi e noi in mano abbiamo un pugno di mosche...

Grazie a tutti i nostri scalda poltrone o politici che dir si voglia

giovanni ha detto...

fino a quando a Zagarise ci sarà come Sindaco Pietro Raimondo che pensa solo ai c.....suoi e dei suoi amici..lui vuole soldi soldi.
Poi non parliamo del comandante dei vigili, li chiamano il gatto e la volpe, vero è che questo comandante, non deve vedere e sentire, non deve andare a controllare l'operato del Sindaco, e se ci sono opere abusive deve solo stare zitto...
ecco perchè lo fa stare in servizio pure se sarebbe in pensione.