L'ingresso di dove dovrebbe sorgere il parco eolico dell'Asja, già dotato di cancello L’Asja arriva a Cropani. O meglio, la cittadina presilana della provincia di Catanzaro sbarca negli affari dei La Marca & company. È del 15 giugno scorso la decisione del consiglio comunale di esprimere parere favorevole alla proposta progettuale di Asja Ambiente Italia Spa di realizzare un parco eolico nel territorio di Cropani. La maggioranza amministrativa compatta ha votato sì (la minoranza si è astenuta) dando l’avvio, dunque, all’iter autorizzativo che porterà alla realizzazione di un parco eolico di 20 MW che ha già un nome: “Carbonara Case Fego di Calamo” perché interamente raggruppato in località Carbonara. Una proposta presentata al Comune l’anno scorso, in piena campagna elettorale: l’8 aprile 2009 - che ha incoronato Bruno Colosimo come nuovo sindaco - e che ha sbaragliato quella avversaria della società RENINVEST SA energy is life. L’Assise doveva esprimersi su quale progetto approvare. E non ha avuto dubbi. L’Asja Ambiente, attenta a non perdersi nemmeno un’occasione per fare quattrini per - e con - l’Ambiente, sbarca, allora, a Cropani, in Calabria. La società è in affari con i La Marca. Una famiglia molto potente in Campania, impegnata prevalentemente nella gestione delle discariche e nel recupero del biogas dai rifiuti. Come ricorda una recente inchiesta de L’Espresso, “negli impianti di alcuni loro familiari, con Se questa società ha avuto modo di vantare, durante la sua gloriosa storia, il coinvolgimento della camorra napoletana e della mafia siciliana, in Calabria, invece, sappiamo che fa capolino un’altra mala. |
30 giugno 2010
Cropani sbarca in Asja
29 giugno 2010
La Sinistra del proprio orticello
27 giugno 2010
Berlusconi, il cosentino doc. Classe 1991
25 giugno 2010
(Alli)Percolato
24 giugno 2010
Partecipazioni d'oro
Vignetta a cura del blogger | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giuseppe Camo, ex presidente del Consiglio di amministrazione della So.Ri.Cal (la società mista che gestisce l’acqua in Calabria) ha percepito 191.405,00 euro nel 2009, l’equivalente di quindici stipendi medi. Stesso indennizzo nell’anno precedente. Roberto Filippone, consigliere della Locride Sviluppo, invece, solo 413 euro e 16 cent. Giuseppe Lelio Petronio, presidente del Consiglio di amministrazione della Fincalabra (società che concorre allo sviluppo economico e sociale della regione), quasi 61 mila, ma ci sono anche gli zero euro di Felice Carpanzano e di Umberto Platì del Centro tipologico nazionale (che monitora informazioni sull’edilizia residenziale pubblica). Sono alcuni degli incarichi, e dei relativi compensi, di nomina regionale nelle società partecipate che vengono promosse per realizzare finalità istituzionali, così dice il sito dell'ente locale. Sono in tutto sedici. Con un ammontare di capitale sociale pari a 58 milioni di euro. Difficile barcamenarsi sulla differenza dei trattamenti economici. A volte una poltrona vale più della cifra a tre zeri raggiunta alla fine del mese. C’è la penna decisionale che può muovere milioni.
Clicca qui per scaricare l’elenco completo degli incarichi e dei compensi |
22 giugno 2010
Un 24enne tenta il suicidio
Diverse fratture agli arti inferiori, al bacino e al volto. Ma non è in pericolo di vita. Questa la diagnosi di un giovane di 24 anni che stamattina si è buttato dal sovrappassaggio pedonale che attraversa i binari ferroviari di Botricello, vicino la stazione. Il ragazzo con molta probabilità ha provato a suicidarsi. Immediato l’arrivo dei sanitari del 118 che lo hanno trasportato all’ospedale Pugliese di Catanzaro. Il 24enne, secondo quanto riferiscono alcuni conoscenti, pare soffrisse di crisi depressive.
La banda degli Adam’s
La banda degli Adam's, caricatura a cura del blogger |
Al dottor Luigi de Magistris, Tribunale di Catanzaro Preg/mo comandante regione carabinieri Catanzaro Preg/mo comandante della legione della Guardia di Finanza Catanzaro La banda degli Adam’s e le… altre società di affari Hanno fatto un patto di “sangue”, ferreo, Nicola Adamo e la moglie Enza Bruno Bossio, Diego Tommasi e Domenico Lemma, per gestire tutti i soldi pubblici della Regione Calabria, soprattutto nei settori Ambiente ed Energia. Hanno costituito, quindi, la cosiddetta “Banda degli Adam’s”, che si esplicita in numerose società di comodo, a scatola cinese, gestire da Amministrazioni di copertura, ed un esercito di prestanomi che rispondono a loro e solamente a loro. Chi agisce operativamente è la “zarina” Enza Bruno Bossio. Il più grosso degli affari lo hanno fatto ed è in corso di operatività con la società “Erg”, abilitata a costruire centrali eoliche per la produzione di energia pulita. Con queste società agiscono in regime di monopolio, senza concorrenza, essendo Adamo e Tommasi, con Lemma, quelli che gestiscono le licenze, previste al riguardo. Le società, che operano, d’accordo con la Erg, sono: C.E.S.P. CALABRIA SRL – VIA Bendicenti – Cosenza. Ha avuto già otto autorizzazioni regionali a costruire centrali eoliche, mentre altre 20 circa sono in itinere ed altri siti sono in preparazione. A questa sono collegate le società: P.I.LOMA srl via Bendicenti Cosenza SAI.GE.SE spa CALABRIA VENTO srl C.E.F.R. srl TE.S.MA srl MEDITERRANEA ENERGIE srl Queste società producono miliardi e tangenti a fiume. Gli stessi gestiscono tutte le imprese più grosse di pulizia, italiane ed estere, una di queste è tedesca (gestita dalla Bossio) operanti in Calabria. Il flusso dei miliardi sporchi viene da qui. È il testo dell’esposto anonimo inviato al dottor Luigi de Magistris i primi giorni di ottobre del 2006 e firmato per ricevuta il 6. La denuncia, ritenuta attendibile dall’allora pm tanto che ordinò una serie di accertamenti, distende un contesto lobbistico in Calabria concentrato sulla coppia, Nicola Adamo (assessore alle Attività produttive) ed Enza Bruno Bossio, e determinato a fare razzie di finanziamenti pubblici. La “Banda degli Adam’s”, composta anche da Diego Tommasi, allora assessore all’Ambiente, e Domenico Lemma, dirigente regionale. Ai quali si aggiungerebbe un esercito di prestanomi. Tutti preziosamente coordinati dalla “Zarina”, la Bossio. “Il più grosso degli affari” sarebbe quello eolico “in corso di operatività con la società Erg”. E così via con i nomi delle ditte che affiancherebbero la società madre. L'esposto è agli atti del fascicolo Why Not. L’indagine dell’allora pm, grazie alla denuncia anonima, raggiunse il parco eolico di Isola Capo Rizzuto e la società che lo aveva realizzato. Parallelamente la Procura di Paola, titolare dell’inchiesta, seguendo un’altra pista, ricompose il puzzle dell’autorizzazione grazie ad un collante molto comune: la mazzetta. Una tangente da due milioni e mezzo che fece smussare tutti gli angoli in difetto, sia burocratici che contrari al rispetto dell’Ambiente. Leggi anche il post precedente: Incubo di una notte di mezza estate |
21 giugno 2010
La Stella caduta
20 giugno 2010
19 giugno 2010
L'Ospedale senza nome
L'avviso degli orari dell'Ambulatorio di Chirurgia |
18 giugno 2010
Il Chilometro selliese
Abramo alla guida del carrozzone So.Ri.Cal
Sergio Abramo, nuovo presidente della So.Ri.Cal |
Sergio Abramo è il nuovo presidente della So.Ri.Cal, società di risorse idriche calabresi. La nomina è avvenuta durante il normale avvicendamento dell’organigramma societario, a seguito delle ultime consultazioni elettorali che hanno fatto cambiare registro alla Regione Calabria. Agazio Loiero, del Pd, infatti, ha ceduto il posto di governatore a Giuseppe Scopelliti, leader del Pdl. E anche alla Sorical non poteva rimanere Giuseppe Camo, designato dall’ex presidente della regione Calabria. Si tratta di una grossa notizia. Di quelle che fanno tremare i palazzi. Sergio Abramo, ex sindaco di Catanzaro, lo ricorderanno i più, è stato da sempre uno dei più fieri oppositori della politica di speculazione intrapresa da Veolià e company nel corso di questi anni. E’ come aver incaricato un lupo guardiano di pecore. Con i dovuti distinguo, certo, perché gli uomini della So.Ri.Cal non sono proprio delle pecorelle indifese. Bene. Comunque, una bella notizia. Se non fosse per l’attenzione e l'alto senso civico con cui il consigliere regionale del Gruppo Misto ha sempre trattato la materia dell’acqua pubblica. Di seguito alcuni stralci di un suo vecchio comunicato trovato sul web: “E' semplicemente inaccettabile che ogni qualvolta vengono sollevate questioni di merito rispetto alle scelte e ai comportamenti di Sorical, da parte di consiglieri regionali i quali, com'é giusto che sia, si rivolgono al governo della Regione, perché è la Regione che ricopre il ruolo di socio pubblico di maggioranza, sia la stessa società mista ad arrogarsi il diritto di rispondere. Lo fa, com'é accaduto pochi giorni orsono, con comunicati impersonali, che pretendono di avere il crisma della verità assoluta, quando addirittura non tradiscono l'insofferenza tipica di chi, evidentemente, ritiene di essere legittimato ad agire senza dar conto a niente e a nessuno… Anche nel caso del mega finanziamento proveniente dalla Depfa Bank, le piccate puntualizzazioni giungono,ancora una volta, da Sorical, che si ritiene evidentemente in diritto di parlare anche in nome e per conto della Regione, nel tentativo mal riuscito di tranquillizzare i calabresi sulla convenienza dell'operazione finanziaria e sull'assenza di rischi per le tasche dei contribuenti. Ebbene i calabresi che già pagano salatissime bollette per l'acqua, talvolta ricevendo in cambio nulla, se non rubinetti a secco, e ancora più salate le pagheranno probabilmente in futuro. Che Depfa Bank sia un istituto bancario di rilevanza mondiale, non è certo Sorical a scoprirlo per prima; tuttavia è il Governo regionale che deve spiegare ai calabresi che pagano perché è stata scelta questa banca e non un'altra, visto che, proprio questa banca avrebbe avuto, come hanno scritto autorevoli quotidiani nazionali, un ruolo non secondario in operazioni, legittime quanto si vuole, ma azzardate e che rischiano di mettere in difficoltà molti enti locali italiani….Sorical afferma a tal proposito che tutta l'operazione è stata oggetto di rigorose verifiche. Chi ha fatto tali verifiche e soprattutto, in base a quali criteri sono state fatte? Con quali competenze? Quale ruolo ha avuto il socio di maggioranza pubblica, cioé la Regione, ovvero il Governo regionale, nella valutazione delle convenienze? Quali erano, se vi erano, le altre possibilità e perché sono state scartate? Le risposte a queste domande deve darle il Governo regionale e non Sorical, le cui affermazioni, sul piano istituzionale, valgono meno che nulla… A parte le questioni già poste con molta puntualità dal collega Borrello a proposito delle discrasie tra le previsioni di legge e la delibera di Giunta che le attua, c'é in più che la Regione anticipa ingenti somme a Sorical per l'attuazione del programma di investimenti e che Sorical, dal canto suo, le restituisce facendole gravare sulle tariffe idriche. Poi, però, Sorical firma con Depfa il contratto e ottiene dalla banca irlandese, insieme col resto, un'anticipazione sull'anticipazione già ottenuta dall'ente pubblico. Ma tutto questo costa dunque una seconda volta? - si chiede Abramo - se sì, la domanda è d'obbligo: ma quante volte devono pagare i calabresi? La risposta questa volta l'attendiamo da coloro che hanno ricevuto i voti dei cittadini per governare nel loro esclusivo interesse, non certo da un anonimo comunicato stampa, che avrà anche il suo peso sul mercato internazionale dei capitali ma che non porta un euro nelle tasche dei contribuenti. I quali, anzi, è molto probabile che debbano rimetterci”.. Appena designato alla guida del carrozzone Sorical ha detto che il suo obiettivo è “Realizzare un Piano industriale capace di riordinare il settore idrico calabrese e andare incontro alle esigenze dei Comuni, spesso in difficoltà nel pagamento dell'erogazione del servizio idrico”. Il nostro augurio, caro presidente, è che tenga fede ai quei valori che l’hanno portata in questi anni a difendere sempre gli interessi dei singoli cittadini e dei Comuni rispetto alle strategie speculative della multinazionale della So.Ri.Cal. Personalmente avrei un suggerimento: dato che la Veolià l’hanno cacciata anche dalla sua Patria, la Francia: perché deve rimanere in Italia? la mandi in un altro Paese! Grazie. |
17 giugno 2010
Sellia Marina in vendita
Le particelle numero 104 e 105, grazie alla sentenza del giudice del 10 gennaio scorso, appartengo Mille e quattrocento metri di pineta. Intorno: otto o dieci lidi, a seconda delle stagioni, e una ventina di esercizi commerciali. Il cuore pulsante dell’economia della ridente cittadina ionica. Ora nelle mani del Comune di Sellia, che si è preso una bella rivincita nei confronti della sua figliastra appena cinquantenne, Sellia Marina, per troppo tempo dimentica della grande madre. Mezza pineta e mezza selva. Il vero fascino della forestale di Sellia Marina, tra la lunga spiaggia e il verminaio delle case. In vendita al miglior offerente. Perché no? Andranno con i carri armati fino ai due cucuzzoli di Sellia per farsene dare un pezzo. Ognuno il suo. Come hanno fatto negli ultimi trent’anni gli speculatori del cemento che hanno trasformato il pantano della costa in una località turistica per la borghesia catanzarese a prezzi modici. Il bene in questione, infatti, è “patrimoniale”. Non è demanio pubblico. Non è vincolato a un servizio di pubblica utilità. Cioè, se al Comune di Sellia gli andrà di costruirci una fabbrica di pneumatici per macchine lo potrà fare. Ma se, soprattutto, vorrà spezzettarlo in quaranta lotti per venderli al miglior offerente l’ingombrante vicino non potrà opporsi. E così l’unico polmone verde di una città abusiva godrà anch’esso del battesimo del mattone. L’unico mercato che non va mai in crisi. Ai posteri. |
16 giugno 2010
Incubo di una notte di mezza estate
Video che riprende il parco eolico Pitagora srl. Non si trova in Olanda ma ad Isola Capo Rizzuto, provincia di Crotone, Italy
Emergono nuovi particolari nell’inchiesta sull’eolico in Calabria della Procura di Paola, ora passata a Catanzaro. Dopo la mazzetta, di due milioni e quattrocento mila euro, che sarebbe stata sborsata da alcune società all’indirizzo di politici del rango istituzionale di Nicola Adamo, allora assessore alle Attività produttive, e di Diego Tommasi all’Ambiente per modificare ad hoc il deliberando piano eolico regionale in vista della realizzazione di un parco a Isola Capo Rizzuto. Dopo gli intrallazzi con il Cosenza calcio. Tanto che a farne le spese anche la gloriosa storica compagine dei lupi. E dopo l’esclusiva su don Rafele, pseudonimo dello stesso Nicola Adamo, così veniva citato al telefono da alcune persone e per alcuni fatti bene determinati in modo da venire perfettamente identificato solo dagli interlocutori. Ecco, l’ultimo scoop di Paolo Orofino su il Quotidiano della Calabria è un sogno, anzi un incubo, di una notte di mezza estate. È l’11 agosto 2007 don Rafaele è al telefono con un suo conoscente e gli palesa quest’angoscia: “Oh… ohi… sempre se non ci fanno qualche piattino, in questi giorni, come hanno fatto a Pacenza”. Dall’altra parte della cornetta la voce è rassicurante “E vattene Nico'… vattene vai, vatti a divertire gioia vai…”. Per la cronaca tutti ricordano che proprio il giorno di ferragosto del 2006 era stato tratto in arresto Franco Pacenza, anche lui, come Adamo, del Pd. E don Rafele teme lo stesso trattamento. Il timore è fondato dal fatto che l’inchiesta Why Not di Luigi de Magistris sta prendendo una corsa spaventosa. Alla quale il marito della Enza Bruno Bossio sembra in pole position. Ma don Rafaele non è il pivellino di turno della politica o lo zimbello delle lobby, sa come ovviare a questo dilemma shakespeariano nel ben mezzo del mese di agosto. L’altra persona al telefono è quella giusta. Sarà lei ad informarsi e ad assicurare più compiutamente l’esponente della Giunta regionale. Don Rafele può dormire sonni tranquilli. Una talpa che aveva contatti, scrivono i pm, con entrambe le Procure dove il suo nome stava andando per la maggiore. Paola, per il business dell’eolico, e Catanzaro per Why Not. Due indagini destinate anni più tardi a confluire, ma orfane di Luigi de Magistris.
In esclusiva per i lettori del blog l’esito d’indagine del comando dei carabinieri di Catanzaro, datato 5 dicembre 2007, sulla realizzazione dei parchi eolici in Calabria svolto su mandato del pm Luigi de Magistris. Il resoconto, per rendere semplice la lettura della documentazione, ha schematizzato, diviso per società, “i lavori incorso di realizzazione o procedimenti pendenti, revocati”. Dopo aver acclarato che i dipartimenti della Regione responsabili delle autorizzazioni sono:
Segretariato Generale - Segreteria della Giunta Regionale - Avv. Antonio Cantafora;
.:. Politiche Energetiche - Dirigente del settore 2 - Carmelo Misiti;
.:. Assessorato al Bilancio - Ragioneria Generale - dr.ssa Angela Nicolace;
.:. Ambiente - dr. Giuseppe Graziano.
Ha provveduto ad elencare le società:
Società Erg
1 Realizzazione parco eolico denominato "Fossa del Lupo" - Comuni interessati: Gasperina, Palermiti e Vallefiorita.
2 Realizzazione parco eolico denominato "Pitaqora"- Comune interessato: Isola Capo Rizzato (KR).
• Parco eolico "Farneto del Principe" sito nel Comune di Altomonte (CS);
.:. Parco eolico Andali - Propani (KR)*;
.:. Parco eolico Mesoraca (KR);
.:. Parco eolico Casabona – Pallagorio (KR);
.:. Parco eolico Acri (CS);
.:. Parco eolico Appigliano (CS);
.:. Parco eolico Belcastro – Marcedusa
Società C.E.S.P: Calabria srl
Progetto per la realizzazione di un parco eolico denominato "Mucone" – Comune di Spezzano della Sila CS .
Richiesta rilascio di Autorizzazione Unica per il parco eolico denominato "Nocara" Comune interessato: Terravecchia (CS).
Richiesta di Autorizzazione Unica per il parco eolico denominato "S. Fili"- Comune di San Fili CS
3 Progetto di realizzazione di un parco eolico denominato "Armi Sant'Angelo" - Comune di Nocara CS .
4 Progetto per la realizzazione di un parco eolico denominato "Mucone" – Comune di Spezzano della Sila CS .
5 Progetto per la realizzazione di un parco D.D.G. nr.1277 del 24 eolico denominato "Serra Verri - febbraio 2006. Comune di Terravecchia (CS).
6 Approvazione schema di convenzione tra D.D.G. nr.4580 del 20 la Regione Calabria e la società C.E. S.P. aprile 2006. Calabria s.r.l.
Società Calabria Vento
Progetto per la realizzazione di un parco eolico denominato "Pietra della Capra' - Comune di Pedivi Liano CS.
Società Sai.Ge.Se
(......)*Errore di stampa o di battitura. "Propani" non esiste. Esiste, invece, Cropani che è in provincia di Catanzaro e non di Crotone, come anche il vicino paese Andali.
L'esito d'indagine è firmato e timbrato dal Maggiore dei carabinieri Enrico Maria Grazioli, comandante APS di Catanzaro. Negli anni a seguire accusato dalla Procura di Crotone, di aver fatto a sua volta la talpa a favore di alcuni indagati nell'inchiesta per la costruzione della centrale a turbogas di Scandale.