12 settembre 2013

Al di là del muro

Il mosaico disegnato da Alessandro Mendini

Alessandro Mendini, celebrato architetto di fama internazionale, sbarca a Catanzaro Lido. E lo fa con un mosaico di colori. Per dare quel tocco d’arte al muro del lungomare che mancava. Il sindaco Sergio Abramo è così entusiasta che prima lo riceve a Palazzo de Nobili e poi va di persona a costatare il risultato. È così entusiasta che dimentica di riferire due cose importanti. 
La prima, che il “merito” dell’opera non è suo, bensì del suo predecessore, Michele Traversa. Fu lui, infatti, con la delibera di Giunta numero 515 del 19 settembre 2011, ad affidargli il progetto di riqualificazione del muro grazie ad alcuni fondi Pisu. La seconda, che le regole edilizie valgono anche per il Comune e non solo per i privati. E cioè che i cartelli del cantiere devono essere esposti sia per ragioni di sicurezza che per ovvia informazione. Così facendo si sarebbe ovviato alle amnesie del primo cittadino. Avremmo saputo il nome della ditta, Ro.Gu. Costruzioni Srl, che materialmente sta predisponendo le tessere disegnate dal grande architetto. E anche il costo per la cittadinanza: sui 900 mila euro. Mentre l’idea dell’Atelier Mendini “solo” 47 mila e rotti.
Abbiamo provato a chiedere delucidazioni in proposito. Nessuno sa dove sia. Forse “l’hanno distrutto i soliti vandali”, spiega un operaio. “Mica siamo in Svizzera!”, osserva un catanzarese doc. Abbiamo chiesto anche ai vigili urbani. Neanche loro se ne intendono. Soprattutto perché siamo stati sfortunati a beccare quelli che si occupano di accertare il pagamento della Tosap, la tassa di occupazione spazi e aree pubbliche, da parte dei commercianti durante il mercato all’aperto. Forse è il caso di interpellare il comandante. 
In attesa di sapere notizie ulteriori dagli organi preposti siamo noi che ci prendiamo la briga di informare l’autore della poltrona di Proust che alle spalle di dove cominciano i 1500 metri del mosaico sgorga il fiume Corace e, a volte, anche il depuratore. I liquami, neri e nauseabondi, mal si conciliano con le sfumature variopinte che richiamano il sole, la terra e il mare. E qualcuno potrebbe scambiare per sindrome di Sthendal l'intossicazione per inalazioni di gas inquinanti, qualora qualcuno dovesse accasciarsi a terra. Medesima costrizione alla fine del muro. Nei pressi della Fiumarella
Mendini, Mendini, tragga le sue conclusioni!

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